Omeopatia

L'IMPORTANZA DELL'OMEOPATIA IN ALTERNATIVA AGLI ANTIBIOTICI IN ALCUNE PATOLOGIE DEL CANE E DEL GATTO

Secondo le linee guida della FECAVA (Federation of European Companion Animal Veterinary Association) l'uso di antibiotici non è necessario come uso preventivo in animali sani, in particolare:

∎ profilassi dentale (i batteri sono presenti normalmente nella cavità buccale, inoltre è stato dimostrato che la batteriemia dovuta a una profilassi dentale dura solo poche ore dopo l'intervento e di conseguenza, escludendo casi particolari, l'utilizzo di antibiotici non è necessario);

∎ trattamento di animali in contatto ma sani;

∎ prima dell'accoppiamento o allo svezzamento.

CHIRURGIE DI TESSUTI NON INFETTI / NON CONTAMINATI

L'utilizzo di antibiotici durante le chirurgie di tessuti non infetti non viene ritenuto necessario, in quanto proprio i tessuti, in condizioni normali di salute, sono per definizione sterili. Durante un intervento chirurgico la preparazione del campo operatorio è finalizzata a mantenere tale sterilità, tramite il controllo dell'ambiente (sala operatoria), dei materiali utilizzati (guanti monouso, camici, ferri chirurgici, etc.) e del personale (preparazione del chirurgo). In questo modo il tessuto sano e sterile del paziente rimane tale durante l'operazione. I casi di chirurgie a cui ci si riferisce sono:

∎ sterilizzazioni di routine (vogliamo precisare che nel nostro ambulatorio, durante il trattamento del dolore post-operatorio, si è visto che l'utilizzo di rimedi omeopatici è molto efficace per ottenere un'analgesia adeguata, in quanto i cani e i gatti hanno dato riscontri positivi durante il follow-up effettuato routinariamente nei contolli post-chirurgici. L'utilizzo di rimedi omeopatici è ormai una pratica sicura e consolidata in alternativa ai farmaci tradizionali o talvolta utilizzati anche in associazione con essi);

∎ laparatomia di routine;

∎ taglio cesareo;

∎ rimozione di tumori non infetti;

∎ chirurgie ortopediche brevi (inferiori alle 1,5 ore);

∎ chirurgia ricostruttiva (durante le chirurgie ricostruttive vengono spesso utilizzate delle tecniche che prevedono la creazione di "lembi di cute" per riparare ferite importanti. Può essere un esempio l'escissione di masse tumorali e del relativo tessuto circostante, si creano delle ferite chirurgiche ampie in cui è necessario utilizzare lo scorrimento di lembi di cute in modo da avere del tessuto sano da raffrontare per suturare la ferita. In questi casi, per favorire la riparazione, utilizziamo dei rimedi detti "vulnerari" che aiutano la guarigione delle ferite anfrattuose e di notevoli estensioni).

CONDIZIONI NON COMPLICATE DI SOSPETTA O CONOSCIUTA EZIOLOGIA VIRALE

Tosse canina acuta: per il cane, quando la tosse si presenta in modo acuto, non è sempre necessario l'uso di antibiotici, in particolare se si presenta per cali di temperatura dovuti ai cambi di stagione o all'utilizzo dei condizionatori, inquinamento ambientale, trazione eccessiva del collare, collasso tracheale, corpi estranei, etc. In questi casi possono essere sufficienti alcuni cambiamenti volti a rimuovere la causa e l'utilizzo di rimedi omeopatici per diminuire l'infiammazione che causa la tosse;

Infezioni gastrointestinali acute: si possono presentare dei disturbi gastrointestinali in cani e gatti i cui sintomi generalmente sono aspecifici (vomito, diarrea, dolori addominali). In queste situazioni non è necessario l'uso di antibiotici se prima non si è effettuato un corretto iter diagnostico che dimostri come causa un'infezione batterica. Molto spesso le gastroenteriti acute sono da riferirsi a situazioni parassitarie (ascaridi, coccidi, giardia, etc.), a situazioni alimentari (allergia, intolleranza alimentare, cambio della dieta o alimentazione con cibi non usuali, etc.), ingestione di sostanze tossiche oppure a causa di altre malattie (pancreatiti acute, corpi estranei). Nel caso le indagini non rivelino situazioni particolari, si può ricorrere a una terapia omeopatica di primo livello per ristabilire una corretta funzionalità gastrointestinale;

Infezione delle alte vie respiratorie del gatto: herpesvirus e calicivirus sono le due cause più comuni di infezione del tratto respiratorio superiore del gatto. L'herpesvirus tende ad essere più grave ed è associato ad ulcere corneali. L'infezione da calicivirus spesso comprende ulcere orali, stomatite e zoppia. Anche mycoplasma e clamidia possono causare infezioni delle vie aeree superiori, ma spesso si limitano a provocare congiuntivite. Ai fini del trattamento non è vitale che l'infezione da herpesvirus sia distinta da quella da calicivirus (a meno che non si stia considerando di utilizzare farmaci antierpetici) poichè le due infezioni vengono trattate in modo simile. Per entrambe viene consigliato di controllare le infezioni secondarie e anche in questi casi l'uso dell'omeopatia è fondamentale per riuscire a stimolare l'organismo a reagire allo stato di immunodepressione. Un discorso a parte è da fare per il trattamento di clamydia e mycoplasma, ai fini terapeutici sono utilizzati degli antibiotici (quelli di elezione sono le tetracicline);

Infezione da calicivirus: in linea generale l'infezione da calicivirus colpisce soprattutto i gattini. Il 20-30% di tutti i gatti è eliminatore di questo virus che persiste nell'orofaringe ed è diffuso tramite la saliva. La forma virulenta sistemica può colpire qualsiasi gatto indipendentemente dall'analisi vaccinale. I segni clinici comprendono febbre, rinite, congiuntivite, ulcere orali e stomatite. I soggetti colpiti talvolta mostrano zoppia, ulcerazioni della cute o possono sviluppare polmonite. Anche in questo caso, per permettere all'organismo di reagire al meglio alle infezioni da calicivirus, è importante individuare un rimedio omeopatico adeguato, anche se può capitare di dover ricorrere all'uso di antibiotici per controllare le infezioni secondarie;

FIV e FELV: il virus dell'immunodeficienza felina (FIV) e quello della leucemia felina (FELV) sono causa di due delle più comuni malattie infettive dei gatti. Il virus della FIV viene trasmesso specialmente tramite i morsi degli animali infetti, di conseguenza è più presente nei gatti maschi che vivono all'aperto. I sintomi sono: febbre e leucopenia, malattia oculare, segni clinici neurologici (alterazioni del comportamento, atassia, etc.). Spesso vi è l'associazione con altre malattie infettive o malattie neoplastiche (linfoma) data dallo stato di immunodepressione. I gatti possono essere asintomatici per anni, infatti è corretto testare per FIV (come per FELV) qualsiasi felino malato. FELV si diffonde tramite la saliva (la fonte più ricca), latte, urina, feci e contribuisce a determinare molte differenti condizioni di malattia che comprendono: linfoma, anemia (tra le più comuni), trombocitopenia, leucopenia e infezioni secondarie. Qualsiasi gatto malato è candidato alla FELV, per cui si consiglia di effettuare il test. Per gestire i gatti FIV-FELV positivi è opportuno: confinare i gatti in casa per non esporli a malattie parassitarie o infettive, nutrirli con alimenti cotti per prevenire infezioni batteriche di origine alimentare, evitare corticosteroidi e farmaci immunodepressivi, effettuare trattamenti antielmintici, test per la ricerca della filariosi cardiopolmonare, creazione di un profilo biochimico con analisi annuale delle urine, fare routinariamente l'esame delle feci e quello emocromocitometrico (ogni anno per i gatti con FIV e due per quelli con FELV) e infine individuare rimedi omeopatici per stimolare al meglio l'organismo alla difesa contro il virus;

Riniti: spesso, in presenza di rinite, l'utilizzo dell'antibiotico non rappresenta l'approccio più corretto, infatti generalmente le riniti non sono causate dalla presenza di agenti infettivi ma dai cambiamenti repentini della temperatura ambientale, come ad esempio il cambio di stagione, oppure dall'utilizzo di condizionatori in ambiente domestico e dalle condizioni ambientali in cui vive l'animale, in particolare se polveroso o con alta concentrazione di pollini. In questi casi l'animale presenterà scolo nasale limpido e non giallastro, quindi anzichè utilizzare un antibiotico è più corretto somministrare un rimedio omeopatico per un ritorno in salute più rapido.

ALTRE CONDIZIONI SENZA COINVOLGIMENTO BATTERICO

Malattia del tratto urinario inferiore (FLUTD): con il termine FLUTD (Feline Lower Urinary Track Disease) si indica un gruppo di malattie che possono colpire la vescica e/o uretra dei gatti. Le cause che possono portare alla FLUTD sono molteplici e i sintomi non sono indicativi di un determinato tratto urinario. I sintomi che possono presentarsi riguardano alterazioni della minzione quali pollachiuria, disuria, stranguria, ematuria e tenesmo. Le cause della FLUTD possono essere di tipo ostruttivo (65% cistite idiopatica non ostruttiva, 15% calcoli vescicali, 10% difetti anatomici e neoplasie, < 10% problemi comportamentali, < 2% infezioni batteriche) o non ostruttivo (59% tappo uretrale, 29% cistite idiopatica ostruttiva, 10% calcoli vescicali, 2% calcoli vescicali e infezioni batteriche). Per risolvere il disagio causato dalla FLUTD sono consigliati dei rimedi omeopatici;

Vaginite giovanile: si riscontra principalmente nelle femmine tra 6 settimane e 8 mesi di età ed è evidenziata dalla presenza di muco biancastro più o meno abbondante ed opaco. Questa situazione generalmente si risolve con l'arrivo della pubertà. L'utilizzo degli antibiotici non è consigliato in quanto non c'è presenza di infezione batterica, ma è necessario portare l'animale dal veterinario per escludere cause più importanti come anomalie del tratto urinario, obesità, altre patologie;

Congiuntivite acuta: si può manifestare con lacrimazione più abbondante dell'occhio, atteggiamento di chiusura della palpebra, arrossamento della congiuntiva. Inizialmente si sconsiglia di utilizzare un collirio a base di antibiotico in quanto è bene prima escludere che non si tratti di una congiuntivite su base virale (l'antibiotico non risolve ma evita solo le infezioni secondarie), che non ci sia presenza di un corpo estraneo, che non sia dovuta ad allergeni ambientali o altri motivi;

Bronchite cronica o IBD (Infiammatory Bowel Track Disease): l'acronimo IBD viene utilizzato per indicare un rilevante gruppo di malattie croniche a carattere idiopatico che interessano tutti i distretti dell'apparato gastroenterico. La IBD è caratterizzata della presenza di cellule di natura infiammatoria (linfociti, plasmacellule, eosinofili, neutrofili e macrofagi) a livello mucosale. L'eziopatogenesi rimane ancora oggi poco definita, si ritiene che alla base della malattia ci sia un disordine immunitario associato all'influenza di fattori ambientali (antigeni batterici e/o ambientali). In medicina umana è riconosciuta una componente genetica (Morbo di Crohn), mentre in veterinaria studi recenti hanno dimostrato che il Pastore Tedesco, il Weimaraner, il Border Collie e il Boxer sembrano maggiormente predisposti a sviluppare la IBD. I sintomi riguardano principalmente il tratto gastroenterico che viene coinvolto, perciò si avrà vomito (se la malattia colpisce lo stomaco e il tratto dell'intestino tenue superiore) e diarrea (se è compromesso il basso intestino). La diagnosi si ha solo tramite l'analisi istologica (effettuata in endoscopia), mentre la terapia prevede come primo approccio una modifica alla dieta (con alimenti altamente digeribili o proteine ad elevato valore biologico) associata ad un rimedio omeopatico per ripristinare un buono stato di salute. Solo in ultima battuta si consiglia di utilizzare antibiotici o corticosteroidi;

Iperplasia prostatica o cisti prostatiche;

Infiammazione/gonfiore dei sacchi anali senza ulcerazione: i sacchi anali sono situati ai lati dell'ano e hanno la funzione di contenere delle ghiandole che producono i ferormoni necessari per la comunicazione intraspecifica. In normali condizioni di salute i sacchi anali vuotano il loro conenuto durante la defecazione, talvolta possono infiammmarsi e il proprietario può accorgersi del disagio quando vede il proprio cane strofinarsi il sedere a terra stando seduto oppure quando si mordicchia la coda. Quando ci si accorge di questo comportamento è bene portare il cane dal veterinario, il quale verificherà che non ci sia ulcerazione della zona ed è proprio in queste condizioni che si potrà utilizzare un rimedio omeopatico dopo lo svuotamento dei sacchi anali e la rimozione di eventuali cause scatenanti (ad esempio diarrea);

Ferite con un buon tessuto di granulazione: sulle ferite con un buon tessuto di granulazione non è necessario l'utilizzo di antibiotici ma à importante effettuare dei lavaggi frequenti per evitare l'impianto batterico e utilizzare rimedi omeopatici per stimolare la notevole e naturale capacità di guarigione dovuta proprio al tessuto di granulazione stesso.

CONDIZIONI CHE RISPONDONO AGLI ANTISETTICI O ALTRE TERAPIE LOCALI

∎ Lesioni cutanee non complicate, ferite e morsi poco infetti
∎ Piodermite superficiale
∎ Malattia cutanea seborroica
∎ Otite esterna
∎ Malattia parodontale

ALTRE CONDIZIONI NON COMPLICATE CON EZIOLOGIA BATTERICA

∎ Ascessi da morso nei gatti
∎ Gastroenterite da Salmonella
∎ Gastroenterite da Campylobacter
∎ Gastroenterite da Clostridi

fecava